Bomber
Capo di origine militare, inizialmente impiegato dalla United States Air Force durante la Prima Guerra Mondiale. I primi aeroplani, infatti, non erano dotati di una cabina di pilotaggio coperta, rendendo gli aviatori completamente in balia delle rigide temperature ad alta quota.
Non potendo aggiungere il tetto all’abitacolo per le limitazioni ingegneristiche dell’epoca, i bombardieri americani pretesero un capo di abbigliamento che permettesse loro di stare al caldo, senza che i movimenti fossero limitati.
La soluzione arrivò proprio da un pilota, Leslie Irvin nel 1926. Il primo bomber era in pelle di montone, lingo fino al punto vita e ornato da un collo di pelliccia. Nel periodo tra le due guerre il capo viene perfezionato aggiungendo la tasca sulla manica sinistra, le tasche oblique sul petto e le bande elastiche in prossimità della vita e delle maniche.
Il bomber moderno viene creato negli anni Sessanta dalla Alpha Industries, la fornitrice ufficiale delle divise per l’aviazione americana. Poche semplici aggiunte, come il portapenne sulla manica, l’eliminazione del collo in pelliccia in luogo di un più pratico colletto elastico e l’ormai iconica fodera arancione, resero questo capo molto appetibile per l’abbigliamento civile, che se ne appropriò molto presto.
La cultura skinhead e hooligan degli anni Sessanta e il massiccio impiego da parte della comunità gay negli anni Ottanta, resero questo capo molto appetibile alle grandi case di moda.
